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lasciando che gli occhi si specchino
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lasciando che gli occhi si specchino
lasciando che gli occhi si specchino
- chi sei tu che mi insegui come bambini in cui la guardia insegue il ladro?
io non ti inseguo perché tu non mi fuggi. io ti seguo come la notte segue il giorno e il giorno segue la notte.
- se tu non mi insegui perché rifiuti la mia domanda?
perché la risposta che cerchi è di quelle che non mi appartiene.
- e a chi appartiene?
appartiene a chi la domanda l'ha posta.
- a me?
tu l'hai detto.
- cosa vuol dire?
chi sei?
- sono 2 braccia e 2 mani, 2 gambe e 2 piedi. sono circuito di nervi e fascio di muscoli. sono una bocca che parla e 2 occhi che vedono. sono un cuore che batte e sono sangue che viaggia. sono organi e sono ossa. sono carne e sono spirito.
cos'è lo spirito?
- lo spirito sono io.
e dov'è lo spirito?
- lo spirito non ha luogo.
se lo spirito non ha luogo, dove sei tu?
- sono qui. davanti allo specchio.
e cosa vedi?
- vedo me stesso in forma di un altro.
quindi quello nello specchio non sei tu?
- sono io eppure non lo sono.
quello non sei tu. perché quello che tu vedi è solo immagine. non è carne né sangue. non è fibre né nervi. non è neppure quella cosa che nemmeno tu sai dov'è.
- qual è quella cosa?
è lo spirito.
- e dov'è lo spirito?
lo spirito non ha luogo.
- e cos'è lo spirito?
lo spirito è percezione di coscienza. lo spirito è autocoscienza. non viene dalle nuvole, ma abita il corpo umano.
- dov'è il mio spirito?
è davanti ai tuoi occhi.
- i miei occhi mostrano solo uno fuori di me.
i tuoi occhi mostrano un io fuori di te. i tuoi occhi mostrano un'immagine, ma il tuo cervello dichiara un'esistenza e le tue mani sanno di me.
- chi sei tu?
sono ciò che pensi di essere tu.
- chi sei tu?
sono senza braccia e senza mani. sono senza gambe e senza piedi. non sono circuito di nervi né fascio di muscoli. non sono bocca, eppure parlo. non sono occhi, eppure guardo. non sono cuore e nemmeno sangue che viaggia. non sono organi e non sono ossa. non sono corpo, ma lo abito. e se così non fosse io non sarei, perché io sono spirito.
- tu sei il mio spirito?
tu l'hai detto.
- chi sei tu che mi insegui come bambini in cui la guardia insegue il ladro?
io non ti inseguo perché tu non mi fuggi. io ti seguo come la notte segue il giorno e il giorno segue la notte.
- se tu non mi insegui perché rifiuti la mia domanda?
perché la risposta che cerchi è di quelle che non mi appartiene.
- e a chi appartiene?
appartiene a chi la domanda l'ha posta.
- a me?
tu l'hai detto.
- cosa vuol dire?
chi sei?
- sono 2 braccia e 2 mani, 2 gambe e 2 piedi. sono circuito di nervi e fascio di muscoli. sono una bocca che parla e 2 occhi che vedono. sono un cuore che batte e sono sangue che viaggia. sono organi e sono ossa. sono carne e sono spirito.
cos'è lo spirito?
- lo spirito sono io.
e dov'è lo spirito?
- lo spirito non ha luogo.
se lo spirito non ha luogo, dove sei tu?
- sono qui. davanti allo specchio.
e cosa vedi?
- vedo me stesso in forma di un altro.
quindi quello nello specchio non sei tu?
- sono io eppure non lo sono.
quello non sei tu. perché quello che tu vedi è solo immagine. non è carne né sangue. non è fibre né nervi. non è neppure quella cosa che nemmeno tu sai dov'è.
- qual è quella cosa?
è lo spirito.
- e dov'è lo spirito?
lo spirito non ha luogo.
- e cos'è lo spirito?
lo spirito è percezione di coscienza. lo spirito è autocoscienza. non viene dalle nuvole, ma abita il corpo umano.
- dov'è il mio spirito?
è davanti ai tuoi occhi.
- i miei occhi mostrano solo uno fuori di me.
i tuoi occhi mostrano un io fuori di te. i tuoi occhi mostrano un'immagine, ma il tuo cervello dichiara un'esistenza e le tue mani sanno di me.
- chi sei tu?
sono ciò che pensi di essere tu.
- chi sei tu?
sono senza braccia e senza mani. sono senza gambe e senza piedi. non sono circuito di nervi né fascio di muscoli. non sono bocca, eppure parlo. non sono occhi, eppure guardo. non sono cuore e nemmeno sangue che viaggia. non sono organi e non sono ossa. non sono corpo, ma lo abito. e se così non fosse io non sarei, perché io sono spirito.
- tu sei il mio spirito?
tu l'hai detto.
Re: lasciando che gli occhi si specchino
piove. piove di una pioggia che è mare che reclama spazio, che riprende posto.
piove che è un tuffo verticale verso l'alto e noi ci riscopriamo creature marine che abitano i fondali catramosi dei nuovi oceani. così poco adatti con i nostri polmoni, annaspiamo alla ricerca di riacche d'aria sotto secchi rovesciati e invocando il ritorno del sole che brucia.
piove e i colori si fanno pensierosi. caricano l'opaco e si mettono a riflettere in introspezioni a forma di fiore chiuso. come chiusa è la mano che sostiene il mento di chi pensa.
piove di una pioggia che è misura del tempo. miliardi di gocce in ticchettii d'orologio contano ognuna una frazione di successione che una volta si da e non più.
ogni goccia suona a terra con un messaggio morse che è consiglio e rimprovero nello stesso tempo: non sprecare il il tuo attimo di spazio poiché il tempo non è ruota.
piove e si legano molecole e atomi in un patto di vita.
piove. e piove di una pioggia salata.
piove che è un tuffo verticale verso l'alto e noi ci riscopriamo creature marine che abitano i fondali catramosi dei nuovi oceani. così poco adatti con i nostri polmoni, annaspiamo alla ricerca di riacche d'aria sotto secchi rovesciati e invocando il ritorno del sole che brucia.
piove e i colori si fanno pensierosi. caricano l'opaco e si mettono a riflettere in introspezioni a forma di fiore chiuso. come chiusa è la mano che sostiene il mento di chi pensa.
piove di una pioggia che è misura del tempo. miliardi di gocce in ticchettii d'orologio contano ognuna una frazione di successione che una volta si da e non più.
ogni goccia suona a terra con un messaggio morse che è consiglio e rimprovero nello stesso tempo: non sprecare il il tuo attimo di spazio poiché il tempo non è ruota.
piove e si legano molecole e atomi in un patto di vita.
piove. e piove di una pioggia salata.
Re: lasciando che gli occhi si specchino
Piove, senti come piove, Madonna come piove, senti come viene giù.
Comunque,
Comunque,
sedondo me con "vedo" veniva più figo.non sono occhi, eppure guardo.
andr- mastro spareggione
- Numero di messaggi : 138
Località : un po' qua ed un po' là
Data d'iscrizione : 02.03.08
attraversamento in passi da cieco
ci sono momenti in cui siamo grazia e nomi.
attimi in cui gli uomini si mostrano tali in gesti rovesciati,
come di un andare avanti guardando indietro,
o come di un passeggiare sottosopra.
ci sono momenti in cui da uomini vedenti scegliamo di porre muri alla vista.
attimi in cui scopriamo vedute migliori nella negazione degli occhi esterni.
in quegli istanti il nostro corpo si fa specchio
e riflette i colori vivamente opachi dei nostri pensieri.
ci sono momenti in cui siamo caos d'azione e giochi di pause.
attimi in cui i nervi si fanno corde e stringono nodi per piacere di ricordi in un traffico semiotico d'infinito.
e a volte, quando il vento modella la pelle, scopriamo la tenerezza in un morso allo stomaco,
come se la nostra tutta umana bestialità fosse tuffo estraneo o un'alterità disincarnata.
in quei momenti ci sentiamo così piccoli da essere contenuti nelle nostre tasche, vasi capovolti.
e, forse, in quegli attimi in cui il cielo è verticale,
e i volti fanno punti paralleli in centro tra nuvole e tappeto,
ci scopriamo essere, in fondo, anche spirito.
attimi in cui gli uomini si mostrano tali in gesti rovesciati,
come di un andare avanti guardando indietro,
o come di un passeggiare sottosopra.
ci sono momenti in cui da uomini vedenti scegliamo di porre muri alla vista.
attimi in cui scopriamo vedute migliori nella negazione degli occhi esterni.
in quegli istanti il nostro corpo si fa specchio
e riflette i colori vivamente opachi dei nostri pensieri.
ci sono momenti in cui siamo caos d'azione e giochi di pause.
attimi in cui i nervi si fanno corde e stringono nodi per piacere di ricordi in un traffico semiotico d'infinito.
e a volte, quando il vento modella la pelle, scopriamo la tenerezza in un morso allo stomaco,
come se la nostra tutta umana bestialità fosse tuffo estraneo o un'alterità disincarnata.
in quei momenti ci sentiamo così piccoli da essere contenuti nelle nostre tasche, vasi capovolti.
e, forse, in quegli attimi in cui il cielo è verticale,
e i volti fanno punti paralleli in centro tra nuvole e tappeto,
ci scopriamo essere, in fondo, anche spirito.
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Permessi in questa sezione del forum:
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Dom 07 Giu 2009, 11:53 Da andr
» GRANDE CALCIO A BUCCINASCO
Dom 10 Mag 2009, 13:37 Da marco de sfroos
» romanzo a 4 mani bis
Mer 29 Apr 2009, 17:25 Da marco de sfroos
» IMPARO, IMPARO, IMPARO, IMPARO, IMPARO!
Mar 28 Apr 2009, 21:33 Da marco de sfroos
» L'argentino
Mar 28 Apr 2009, 21:31 Da marco de sfroos
» cosa sto leggendo
Lun 27 Apr 2009, 23:01 Da dani
» This is not a test. This is reality
Sab 28 Mar 2009, 18:24 Da andr
» In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti
Dom 18 Gen 2009, 14:29 Da andr
» L'esilarante topic dei geni
Mar 13 Gen 2009, 20:07 Da andr